Il Decreto “Cura Italia”

E’ stato varato dal Consiglio dei Ministri il decreto “Cura Italia”.
 

L’obbiettivo è quello di garantire liquidità ad aziende e famiglie che da giorni devono fare i conti con l’emergenza sanitaria Covid-19.
 

Il primo passo in questa direzione prevede uno slittamento degli adempimenti fiscali e contributivi.

E’ confermata la cassa integrazione in deroga per tutti, anche per le Imprese che hanno meno di 6 dipendenti.

Per i contribuenti esercenti impresa, arte o professione, con fatturato sotto i 2 milioni di euro, saranno sospesi i versamenti tributari e saranno aumentate le risorse del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.


Scarica la versione completa del DECRETO “CURA ITALIA”

Per rendere più semplici e chiari i contenuti del suddetto decreto, scaricate lo 
SCHEMA SINTETICO DECRETO “CURA ITALIA”

Scaricate qui il NUOVO MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE


Di seguito alcune delle misure contenute nel decreto:


VERSAMENTI AL FISCO
Nel decreto sono indicate le 16 filiere che beneficeranno della sospensione dei versamenti, a prescindere dal tetto di fatturato di 2 milioni di euro previsto per imprese, autonomi e professionisti di altri settori.
Si riprenderà a pagare a maggio in unica soluzione o in 5 rate.

 

FONDO GARANZIA
Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese salirà da 1 a 1,2 miliardi. Per 9 mesi l’accesso al Fondo sarà gratuito.
Per la garanzia diretta la percentuale massima di copertura sarà dell’80% (90% per controgaranzia dei Confidi) per importi massimi garantiti per singola impresa di 1,5 milioni. Oltre la soglia di 1,5 milioni, e fino a un tetto di 5 milioni, la percentuale di copertura del finanziamento dovrebbe essere stabilita in base al modello di rating che attualmente regola il funzionamento del Fondo.


INDENNITÀ DI SEDE
Arriva un “premio” per i lavoratori dipendenti di 100,00 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel mese di marzo nonostante l’emergenza. La misura vuole incentivare la presenza in azienda, riconoscendo un contributo economico a chi per un qualsiasi motivo non possa svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile (vale a dire da remoto). Il premio non sarà però per tutti: la norma assegna il bonus monetario ai lavoratori che hanno un reddito complessivo di importo non superiore ai 40mila euro.

INDENNITÀ AUTONOMI
Un’indennità di 600,00 euro a marzo per oltre 4,8 milioni di autonomi. Interessa liberi professionisti titolari di partita Iva (attiva al 23 febbraio), co.co.co iscritti alla gestione separata, autonomi delle gestioni speciali Ago, commercianti e artigiani, stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (senza lavoro dal 1° gennaio 2019), operai agricoli a tempo determinato (con 50 giornate lavorate nel 2019) e lavoratori dello spettacolo (con almeno 30 contributi versati al Fondo pensioni e redditi entro 50mila euro).

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